Decimo Rapporto su lo Stato delle Madri nel Mondo

Save the Children in occasione della festa della mamma ha stilato una classifica del benessere di madri e bambini di 158 paesi: il decimo “Rapporto su lo Stato delle Madri nel Mondo“.

Riporto qui sotto una parte dell’comunicato stampa tratto dal sito Save the Children Italia:

E’ la Svezia, seguita da Norvegia e Australia, la nazione che vanta parametri d’eccellenza relativi alla salute, l’educazione, la condizione economica – in una sola parola – al benessere di madri e bambini. E la Svezia è “prima della classe” anche per l’impegno in favore dello sviluppo della prima infanzia. All’estremo opposto, cioè in ultima posizione in graduatoria, il Niger, il paese in cui madri e figli stanno peggio.

L’Italia si posiziona invece al 16esimo posto della classifica del benessere materno-infantile, guadagnando tre posizioni rispetto al 2008 e avvicinandosi ai primi 10 paesi della classifica. Per quanto riguarda poi il solo benessere dei bambini, il nostro paese si attesta addirittura al secondo posto, dopo la Svezia. E in buona posizione l’Italia finisce anche per il supporto allo sviluppo della prima infanzia attestandosi nella zona A della classifica.

Tuttavia non tutte le donne e i bambini in Italia vivono in condizioni buone: soprattutto fra le madri single con figli e le donne straniere si registrano preoccupanti livelli di povertà, emarginazione sociale e minore tutela sanitaria.

Oltre 200 milioni di bambini rischiano di non farcela.

In generale nel mondo ogni anno continuano a morire oltre 500 mila donne a causa di complicazioni legate alla gravidanza e al parto e oltre 9 milioni di bambini prima di compiere i cinque anni. Inoltre – stima Save the Children – quasi il 40% di tutti i bambini sotto i 5 anni nei paesi in via di sviluppo – pari a 200 milioni di minori – non riesce a raggiungere il suo massimo e completo sviluppo cognitivo, a causa della povertà, scarsa alimentazione, precarie condizioni di salute e cure inadeguate: il risultato è che molti di questi bambini o non si iscrivono a scuola o sono destinati a una carriera scolastica di insuccessi.

Valerio Neri, Direttore di Save the Children Italia, commenta: “è fondamentale investire nel sostegno allo sviluppo della prima infanzia, un momento cruciale nella vita di un bambino perché dalla qualità di questi primi suoi anni di vita dipenderà anche il suo rendimento scolastico e il suo pieno e successivo sviluppo fisico e mentale.

In Italia i bambini stanno meglio delle madri.

Un’accresciuta presenza delle donne nel governo nazionale – passate dal 17% del 2008 al 21% nel 2009 – e il raggiungimento del 100% del tasso di iscrizione alla scuola secondaria, sono alcuni dei parametri responsabili del migliore posizionamento del nostro paese, secondo l’Indice redatto da Save the Children, che riconferma le ottime perfomance dell’Italia per ciò che riguarda il benessere dei bambini: considerando infatti i soli parametri relativi ai bambini – cioè il tasso di mortalità infantile, il tasso di iscrizione alla scuola per l’infanzia e alla scuola secondaria – il nostro paese si posiziona al secondo posto, dopo la Svezia. E a conferma di tale trend l’Italia si colloca nel gruppo “A” per quanto riguarda lo sviluppo della prima infanzia, rispettando 4 dei 10 parametri considerati (5).

Analizzando invece i soli indicatori relativi al benessere delle madri, quali il ricorso alla contraccezione, i benefici alla maternità, il rapporto fra i salari degli uomini e quelli delle donne, l’Italia scende al 24° posto della graduatoria.

“Sebbene questi dati riportino un quadro sostanzialmente positivo, la condizione di salute delle mamme appare più incerta di quella dei bambini in Italia“, spiega ancora Valerio Neri. “Inoltre le statistiche non sempre riescono a rappresentare a pieno alcune situazioni meno visibili e specifici gruppi sociali più svantaggiati e in difficoltà”.

Donne in difficoltà e bambini a rischio povertà.
Come emerge infatti dal dossier di Save the Children “Madri italiane e straniere in Italia: quale tutela per la loro salute e per quella dei bambini?” c’è un numero non trascurabile di donne, con rispettivi bambini, a rischio povertà e meno tutelate sotto il profilo sociale e sanitario. E’ il caso, per esempio, di molte donne single con figli, con un lavoro inadeguato o insufficiente.

Sulla base dei dati dell’ultima indagine riferita al 2006, i minori a rischio di povertà in Italia sono il 24%, contro una media europea del 19%. L’Italia, insieme a Grecia, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Polonia, Portogallo e Spagna, fa parte del gruppo di paesi che registra il più alto livello di povertà infantile.

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