Come farsi rispettare da un bambino

Approfitto di una interessantissima domanda per approfondire un argomento su cui sto lavorando in questo periodo, ossia la teoria di H. Karp per i bambini che vanno da 1 fino a 5 anni. Una teoria che, sicuramente il noto pediatra avrà già sperimentato, ma che io personalmente ho voluto mettere in pratica per valutarne l’efficacia e soprattutto se è semplice da mettere in pratica. In conclusione, ritengo sia un’ottima soluzione per i bambini che iniziano ad attraversare la fase dei “terrible two”.

I punti principali della sua teoria sono:

Connettersi con rispetto

Questo racchiude delle regole quali:

  1. Quello più arrabbiato parla per primo per il semplice motivo che non sarebbe in grado di prestare attenzione a ciò che qualcun’altro dice. E si prega di ascoltare veramente e con molta attenzione ciò che viene detto.

  2. Non è importante quello che si dice ma come lo si dice. Questo significa che quando rispondiamo ad un bambino arrabbiato, dopo averlo ascoltato, la nostra voce dovrà esprimere non indifferenza ma interesse come se ciò che lui dice è una cosa importante (e infatti per lui lo è veramente) ma sempre un tono più basso rispetto alla sua voce.

Riassumo in punti quello che dovremmo dire e fare:

  • Contatto fisico, come un abbraccio

  • Sussurrare qualcosa all’orecchio giusto per attirare la sua attenzione
  • Dare opzioni. Es: Si, tu puoi avere il tuo biscotto, ma che ne dici di un succo?, in modo da porre l’attenzione su qualcos’altro.
  • Fare dei bei respiri profondi per calmarti e poi spiega il tuo punto di vista.
  • Insegna ad esprimere i suoi sentimenti. Non è sbagliato provare rabbia, è un sentimento come un altro, ma esprimiamolo senza gridare, senza rompere oggetti o fare del male a qualcuno.
  • Racconta a parole, semplici ovviamente, di come ti senti tu quando sei arrabbiata o triste.
  • Lavora di fantasia. Il bambino desidera qualcosa, allora trasformala in una storia. E ancora, fa che il tuo bambino si senta capito: Si lo so, anche a me piacerebbe andare a giocare all’aperto, ma purtroppo sta piovendo; appena sarà possibile ci andiamo
  • Esprimi il tuo messaggio. Mamma diventa triste, quando riceve un calcio

Limiti chiari e consistenti

Il lavoro del genitore è porre dei limiti giusti e quello del bambino è quello di spingere i limiti: Tesoro, anche se insisti per tutto il giorno la mia decisione non cambia.

  • Non dobbiamo porre dei limiti che siano irrealistici per l’età del bambino. Qiundi cercheremo di rendere la casa adatta ad un bambino che sta crescendo e deve scoprire questo nuovo mondo che lo circonda.
  • Quando chiediamo lui qualcosa facciamolo con semplici e poche parole perché il suo cervello è ancora immaturo. Se ci sono da mettere via i giochi diciamo semplicemente: giochi nella cesta!
  • Non trasgredire le regole! Ci sono momenti in cui non sempre si possono rispettare, ad esempio siamo ad un matrimonio e non possiamo pretendere che stia seduto a tavola per tutto il tempo, ma noi glielo diciamo: tu conosci le regole, ma oggi è un giorno diverso e speciale.
  • Non dare falsi messaggi. Parlare troppo dolcemente e sorridere quando si è in disappunto su qualcosa non fa altro che confondere le idee al bambino. E automaticamente si lancia il messaggio sbagliato: Si! Continua così.

Fallo vincere un po’

Arrivare ad un compromesso che possa andare bene sia al bambino che al genitore, ma questo punto va bene per bambini a partire dai 2 anni di età.

Esempio: Il bambino non vuole mangiare i piselli ma vuole il pane.

La mamma: Ok! Hai vinto! Ecco il tuo pane! Uh-oh… mi sono dimenticata, prima mangia almeno uno di questi piccolissimi piselli!

A partire dai 18 mesi (più o meno) il bambino inizia a sfidarci ecco ci viene d’aiuto la psicologia inversa è un modo divertente che ci avvantaggia in questa situazione di ribellione. Dobbiamo mettere via i giochi? Non ordiniamolo, ma facciamo così:

Iniziamo noi dicendo, con molta enfasi e divertimento: Oh! Che divertente! Questo è il MIO turno, non quello tuo!

Il bambino rimarrà perplesso e dirà: Anche io lo voglio fare!

Allora la mamma: ok! Aiutami!

Oppure, altro esempio: Il tuo bambino non ti da mai un bacino, ma ora lo ha fatto.

Tu. Copriti il viso con le mani e con finta supplica: Ti preeeego!!!! Non lo fare!!! Non mi baciare!!!!

Lui. Ti sfiderà dandoti altri baci.

Se il bambino non smette con i capricci ecco un paio di soluzioni veloci

Avvertimento con battuta di mani e “ringhio”.

Già a partire dai 9 mesi lo si può fare quando sta per superare un limite, quando fa capricci, ecc.

  • Battere le mani 3-4 volte molto forte e veloce e la tua posizione deve essere in modo tale che i tuoi occhi siano appena poco più sopra di quelli del bambino, per enfatizzare la tua autorità.

  • Con sguardo arrabbiato o contrariato, fare un profondo e forte “grrrrrrr!”. Potrebbe essere questo sufficiente a farlo smettere e, una volta attirata la sua attenzione, connettiti con lui con rispetto (vedi sopra) e mostrati felice della sua piccola cooperazione. Può capitare che alcuni bambini rispondano con un sorriso perché pensano sia un gioco, ma non arrabbaiarti, spiega che non si tratta di un gioco.

Ignorare. Nelle situazioni in cui il bambino inscegna un dramma o strilla perché vuole la vostra attenzione. Come si fa:

  • Connettersi con rispetto.

  • Se non smette, dire qualcosa tipo: Tu stai piangendo perché sei arrabbiato. Mamma ti vuole tanto bene, continua pure a piangere e io tornerò fra poco.

    Vai giusto nella stanza a fianco senza allontanarti e fingendo di non guardarlo. Aspetta 20 secondi e ritorna. Se non ha smesso, continua così finchè non smette. Se è particolarmente ostinato allunga i tempi fino a 1 o 2 minuti. Dopodichè, una volta calmo, dai il tuo messaggio, la tua spiegazione e poi ricompensalo per la sua collaborazione e gioca con lui.

Se tutto questo non bastasse ci sono delle soluzioni extra. Ma magari ne parliamo più avanti

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Viaggiando e stando a contatto con altre culture diverse dalla nostra, ho imparato molto, prima di tutto il gioire delle piccole cose che la vita ti regala. Attraverso questo sito desidero essere utile in qualche modo, magari anche solo trasmettendo un po' di serenità.