Allarme antipsicotici per bambini in USA: 45 BAMBINI MORTI

Giù le mani dai bambini, ha tradotto un’indagine del quotidiano ‘USA Today’ in cui si documenta la verità sugli effetti dannosi provocati dagli psicofarmaci antipsicotici somministrati ai bambini americani: almeno 45 decessi di minori sono potenzialmente riconducibili ad un effetto collaterale causato da questi antipsicotici.

La riporto di seguito:

“Mi fidavo dei medici, mi fidavo della FDA, e mi sento tradita da entrambi” dichiara Erin Evans, la mamma di Rex, il bimbo a cui sono stati prescritti gli antidepressivi atipici come il Risperdal (Risperidone) all’età di 8 anni.
Il farmaco ha danneggiato il suo sistema nervoso, ed oggi è costretto a convivere con una patologia denominata “discinesia a manifestazione tardiva” (DT), una condizione neurologica irreversibile, gravemente deformante, riconducibile a possibili effetti collaterali di tutti gli antidepressivi. La casa farmaceutica che produce il farmaco, Janssen, afferma che “…nessuno sa quanti bambini in terapia con antidepressivi atipici vengono colpiti da sindrome DT, anche se negli adulti è un evento avverso raro.”

Il risultato di un’indagine condotta da USA Today documenta l’atroce verità sugli effetti dannosi provocati dagli psicofarmaci antidepressivi somministrati ai bambini americani, anche se la FDA nega ufficialmente che la casistica sia superiore alla media.
Marilyn Elis di Usa Today ha analizzato i report dell’osservatorio degli eventi avversi “Medwatch” della FDA (database dal 2000 al 2004) e ha scoperto che “almeno 45 decessi di minori , sono potenzialmente riconducibili ad un effetto collaterale causato da antidepressivi atipici, principali sospettati.” Un quarto dei casi listati nel database non riporta l’età dei pazienti. Inoltre, i database riportano ulteriori 1.328 casi di effetti collaterali (differenti dalla DT, ndr), alcuni a rischio di morte.
Il database Medwatch rappresenta soltanto una percentuale tra l’’1% e 10% degli effetti collaterali o decessi dovuti a psicofarmaci. Il Dott. Alastair J.J. Wood (Vandebilt University), farmacologo clinico esperto, sostiene che “questi dati probabilmente corrispondono a meno dell’1% dei casi”.

Di fronte alla quantità dei decessi di bambini, Thomas Laughren, direttore della divisione prodotti psichiatrici della FDA, ha dichiarato: “Non abbiamo ricevuto nessun allarme particolare o insolito. Gli effetti nei bambini sono simili a quelli rilevati sugli adulti” Il dott. Laughrem afferma però che “…I dati sulle casistiche infantili non sono stati verificati in modo sistematico, semplicemente perché questi psicofarmaci non sono mai stati approvato per loro”.

Tra gli effetti collaterali a rischio di decesso riportati da Medwatch si registrano 41 casi di bambini che hanno manifestato una sindrome neurolettica maligna (SNM), effetto collaterale da psicofarmaco, quasi mortale. Joseph Penn, Psichiatra infantile del Bradley Hospital e della facoltà di Medicina della Brown University, afferma che la SNM era tra gli effetti collaterali più gravi indicati: “Può causare la morte in 24 ore. E’correlato all’uso degli psicofarmaci che agiscono sui recettori cerebrali della dopamina, tra cui possono essere compresi i bipolari.”

Gli psicofarmaci antidepressivi sono i più tossici tra gli psicofarmaci psicotropici, sono prescritti ad adulti affetti da schizofrenia o, per trattamenti di breve durata, in pazienti che manifestano turbe manico-depressive (bipolari). Tuttavia, uno studio di Vanderbilt ha rivelato che oltre 2.5 milioni di bambini – alcuni anche prima dei 18 mesi – vengono sottoposti a trattamento con antidepressivi senza che i genitori siano al corrente dei pericoli che tali sostanze possono provocare Dr. Robert Findling, psichiatra infantile dell’Ospedale Universitario di Cleveland, afferma: “Gli psicofarmaci antidepressivi sono tra i più diffusi nel trattamento di bambini irrequieti, con manifestazioni aggressive, o che disubbidiscono agli adulti.

Tuttavia, esistono ancora poche prove della loro efficacia” Mentre altri studi sugli psicofarmaci antidepressivi prescrivibili ai bambini hanno analizzato i dati di “Medicaid” (la seconda banca dati farmaceutica dopo Madwatch, ndr), Usa Today ha incaricato la Medco di condurre un’analisi delle prescrizioni a bambini non ospedalizzati, assistiti da assicurazioni private. Su un campione di circa
2.5 milioni dei 55 milioni di assicurati Medco, la percentuale di ragazzi al di sotto dei 19 anni cui è stato prescritto almeno una volta un farmaco atipico tra il 2001 e il 2005, è aumentato dell’80%, ovvero dal 3.6 ogni mille a 6.5 ogni mille minorenni.

USA Today ha indagato sul lato oscuro della pratica corrente dei professionisti della salute mentale, che alcuni hanno definito come cattiva pratica criminale o pratica di abuso sui minori. Hanno denunciato come i bambini siano vittime di medici irresponsabili, che prescrivono con estrema leggerezza antidepressivi senza cognizione di causa: le conseguenze poi ricadono naturalmente sui bambini, che subiscono talvolta danni neurologici irreversibili, o muoiono.
Più della metà dei bambini deceduti oggetto di verifica erano sotto terapia antidepressiva o in cura con antidepressivi atipici, e molti assumevano psicofarmaci per altri disturbi. Il più giovane, un bambino di 4 anni, presentava sintomi riconducibili a complicanze da diabete, ed assumeva altri 10 psicofarmaci.
Alcuni genitori raccontano storie di effetti collaterali seri, che si sono protratti molto oltre il periodo di assunzione degli psicofarmaci. I genitori di Rex Evans sono amareggiati da quanto è accaduto al loro figlio. Sono certi che il loro ragazzo è stato danneggiato in modo irreversibile da un farmaco antidepressivo assunto diversi anni fa. Rex oggi è affetto da un grave forma di discinesia tardiva (DT), e soffre di episodi di spasmi e contrazioni facciali involontarie, dice Erin Evans, sua madre: “Quando
aveva solo 8 anni, ha avuto un arresto cardiaco. Un altro ragazzino, di soli 15 anni, è morto con sintomi da overdose, Un’altra bambina, di 13 anni, è stata colpita da chetoacidosi da diabete, causata da un basso livello di insulina”.

La storia di Evan Kitchens, che ha avuto problemi alla nascita per una sofferenza fetale durante il parto, è un atto di accusa a questa psichiatria e all’ossessione per gli psicofarmaci. La sua storia è iniziata quando aveva 18 mesi. Ad Evan furono prescritti psicofarmaci psicotici, uno dopo l’altro, che esacerbarono ogni suo atteggiamento che destava preoccupazione: le sue “diagnosi” passavano da psicofarmaci a cocktail di psicofarmaci. Al bambino fu prescritto il primo di una lunga serie di antidepressivi all’età di tre anni e mezzo. Fino a quando non interruppe la cura, affermava di essere
immerso nella nebbia. Sua madre oggi vorrebbe aver intrapreso la strada “alternativa” molto tempo fa. “Non sapevo nemmeno che esistesse un’altra possibilità…mi fidavo ciecamente di quei medici.”

Erin Evans è uno dei genitori che vorrebbe non aver mai sentito parlare degli antidepressivi. Suo figlio, Rex, a cui fu prescritto il Risperdal all’età di 8 anni: “Un mese dopo il Risperdal, Rex ha iniziato ad avere tremori, nel giro di qualche mese, le sue mani si muovevano così frequentemente che riusciva a scrivere a malapena. Dovevo aiutarlo a portare la tazza di latte alla bocca al mattino”, aggiunge, ma lo psichiatra diceva che i tremori non erano così gravi, e esortava la famiglia a
continuare la terapia. Lo psichiatra non faceva loro pressione, dice, ma “io faccio parte di quella generazione abituata a seguire le indicazioni di un medico”. I genitori iniziarono a documentarsi sul Risperdal e dopo un pò, per la prima volta, compresero che i sintomi di Rex erano riconducibili agli effetti collaterali del farmaco, e così iniziarono ad affrancarlo dal farmaco. Nel giro di qualche settimana notarono che la sua mascella inferiore era serrata e le sue espressioni facciali alterate. Fu
allora, afferma Evans, che venne a sapere della discinesia tardiva (DT), un disturbo neurologico provocata talvolta dagli antidepressivi. Rex diventò poi meno ansioso, ma la DT peggiorò: “Aveva sempre una orribile, orrenda espressione del viso” dice Evans, “gli amici non giocavano più con lui. Rex aveva vinto un premio come miglior lettore in terza, per poi non riuscire neppure a ricordare come fare lo spelling del suo nome in quarta.”

Messi di fronte alle prove, alcuni psichiatri, tra i migliori psichiatri infantili, per la prima volta scoraggiarono le attuali pratiche di somministrazione, inclusi gli psicofarmaci ritenuti idonei per l’uso pediatrico come i cosiddetti “bipolari”.

Il Dr. John March, della Duke University, ammette, “Non vi sono prove che dimostrano che questi principi attivi siano innocui o realmente efficaci nel controllo dell’aggressività”, dice, “perchè quindi prescriverli?”

Cynthia Kuhn, una farmacista della Duke University è altrettanto contraria: “Il sistema nervoso su cui gli psicofarmaci lavorano, si sviluppa in età infantile e in adolescenza. Agire su questo sistema in età pediatrica, può sconvolgere in modo permanente il sistema stesso, con impatti di entità ancora sconosciuta.”

Il Dr. Peter Jensen, direttore del centro della Columbia University che studia il miglioramento della salute mentale infantile, ha espresso preoccupazione sulle diagnosi “facili” e al via libera alla messa in commercio troppo rapido di questi bipolari.

La Dottoressa Barbara Geller, una delle principali proponenti delle diagnosi pediatriche che giustificano l’uso di bipolari, e che ha lavorato sul decalogo delle linee guida dei fattori che determinano la prescrizione degli psicofarmaci antidepressivi ai bambini, ha recentemente fatto una sconvolgente dichiarazione, riconoscendo l’assenza di scientificità di queste procedure: “Questa disciplina non ha alcun fondamento scientifico paragonabile a quello delle altre branche della medicina.”
Tuttavia, gli psichiatri accademici i cui legami con le case farmaceutiche sono stati oggetto di forti critiche da questo lato dell’Oceano Atlantico, stanno conducendo esperimenti con un rapporto rischi/benefici che è a svantaggio dei bambini. L’unico scopo plausibile per tali esperimenti è meramente di carattere commerciale: legittimare l’illegittimo, ed evitare di dover bandire la prescrizione di psicofarmaci tossici per i bambini, come descritto nel rapporto di USA Today. Questi esperimenti
guidati da scopi commerciali sono studiati per dimostrare l’efficacia a breve termine degli psicofarmaci, che giustificherebbe così la diffusione di queste somministrazioni.

Le prove presentate in queste inchieste sono indice delle attuali pratiche, caratterizzate dai seguenti fattori: assenza di scientificità, assenza di elementi diagnostici affidabili, che spesso conducono a diagnosi errate, ignoranza dei genitori, diniego/occultamento degli effetti nocivi a breve termine ed irreversibili degli psicofarmaci. Ed infine, l’abitudine senza precedenti di prescrivere psicofarmaci nocivi principalmente per controllare un comportamento, e non per curare una malattia.

Fonti:
USA Today
Giù le mani dai bambini

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