Written by tamara in Essere genitori, Ostetrica.
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Ho da poco scoperto le “coppette mestruali” e dopo tante ricerche e opinioni da parte di chi la ha provate, ho deciso di acquistare la mooncup. Ma ce ne sono di diversi tipi.
Sui siti sopra indicati potrete trovare tutte le informazioni necessarie per l’uso e per l’acquisto. C’è anche un video dimostrativo.
Aggiungo solo una nota che difficilmente troverete sul sito italiano: il sito italiano ha l’esclusiva per la vendita in Italia ma non può fare spedizioni all’estero, quindi, per i residenti all’estero o per chi desidera spedirla al di fuori dell’Italia, bisogna rivolgersi alla sede inglese.
Potrebbe essere più difficile la sua estrazione per l’assenza del “gambo”.
Con nessuna di queste si è mai riscontrato il problema da “Sindrome da shock tossico”, come può accadere con i tamponi interni.
Sono prodotti ipoallergenici, non tossici, non irritanti, non assorbenti, niente lattice. Tutte le coppette sono prodotte con materiali utilizzati per più di 20 anni nella professione sanitaria.
Tengono il doppio di fluido mestruale rispetto ai normali tamponi interni e si può praticare ogni attività sportiva, compreso nuotare, senza alcuna perdita e senza sentire nulla. Chi le ha provate non dice altro che “sono fantastiche e ora che le conosco non posso farne a meno”.
Leggete italiansonline il forum dedicato alla salute per sentire le molte testimonianze positive e informazioni su questi prodotti.
Da leggere anche l’articolo della Tribuna di Treviso. Il comune di Maserada sul Piave, per ridurre i rifiuti, in occasione dell’8 marzo 2008, ha deciso di lanciare fra le donne del paese la Mooncup, una coppetta per le mestruazioni “amica dell’ambiente” riutilizzabile ciclo dopo ciclo, al posto dei tradizionali assorbenti.
Sempre lo stesso comune, prima di fare questa proposta, ha intervistato la dottoressa Evelina Bertolissi, medico esperto in medicina naturale. Vi riporto qui sotto l’intervista:
Come mai molte donne, durante il ciclo, hanno fastidiosi disturbi quali arrossamenti, pruriti, bruciori?
Se le donne sono metabolicamente in equilibrio, la responsabilità di questo disturbo può essere legata al
fatto che gli assorbenti interni o esterni e i salvaslip vengono prodotti con materiali trattati chimicamente
e con fibre sintetiche che ne aumentano il potere assorbente: nei processi di fabbricazione, inoltre, si
utilizzano trattamenti di sbiancamento della cellulosa, durante i quali si formano diossine che rimangono intrappolate nel prodotto e che possono essere assorbite dal nostro organismo attraverso la cute e soprattutto attraverso la mucosa vaginale, nel caso dell’uso di tamponi interni. Alcune donne non ne risentono, altre, più sensibili, manifestano problemi di varia natura.Quali sono i materiali responsabili dei fastidi? E come mai?
Il rayon, per esempio. È un materiale più assorbente e meno costoso del cotone, e perciò lo ritroviamo
come componente di assorbenti e tamponi. Ma questa sua notevole capacità di imbibizione determina la possibilità di una super concentrazione di proteine nei tamponi, che possono essere utilizzate dal batterio Staffilococcus Aureus per la produzione di tossine responsabili della Sindrome da Shock Tossico (TSS), caratterizzata dalla comparsa improvvisa di febbre, capogiri, vomito, diarrea, debolezza, eruzione cutanea simile a una scottatura solare.I proteggislip non sono da meno: stessi materiali degli assorbenti, stesse sostanze tossiche, anche se
assorbite in misura minore.E i prodotti naturali?
I prodotti naturali, per esempio in puro cotone, oppure in silicone chirurgico, non concentrano sostanze utili al metabolismo dei batteri e non rilasciano sostanze chimiche tossiche assorbibili dal corpo.
I numeri
L’età media del primo ciclo mestruale è di circa 12 anni, mentre quella della menopausa è di circa 50 anni.
Calcoliamo, quindi 38 anni di fertilità e circa 456 cicli mestruali. Per 5 giorni di ciclo, ipotizziamo l’uso di
25 assorbenti esterni. 456×25 = 11.400 assorbenti per una sola donna!Mancano i dati italiani, ma possiamo tentare un confronto con la Spagna dove, nel 2006, sono state
vendute 3.343.000.000 confezioni di assorbenti esterni (fonte: AC Nielsen). Da noi presumibilmente
ancora di più, data la popolazione femminile nei due Paesi nel 2005: circa 22 milioni in Spagna e 30 milioni in Italia.
Si stima che per lo smaltimento in ambiente degli assorbenti (per esempio in discarica) ci vogliano 500 anni. Gli assorbenti usa e getta sono un costo ambientale, un costo per la tua salute e per il tuo portafogli.