Ingorgo mammario

L’allattamento al seno, anche se assolutamente naturale, non è sempre facile, soprattutto all’inizio. L’ingorgo mammario è uno dei problemi che si possono presentare e qui ne vedremo le possibili cause e i consigli dell’ostetrica per risolvere il problema.

Le mammelle spesso si ingrossano temporaneamente, in genere tra la seconda e la quarta giornata post-parto, e si fanno gonfie, dure, calde e doloranti. Qualche volta l’ingorgo è associato a lieve rialzo termico, che normalmente diminuisce senza farmaci. L’ingorgo dei primi tempi dell’allattamento materno è causato dall’aumentato flusso sanguigno nel tessuto mammario che si associa all’inizio della produzione del latte materno. Potrebbe anche verificarsi più tardi se per qualsiasi motivo il bambino poppa meno spesso del solito o succhia in maniera errata.

I consigli dell’ostetrica:

  1. Far poppare più spesso il bambino, evitando l’impiego del succhiotto.
  2. Stimolare l’afflusso del latte, la tornata, prima d’attaccare il bambino per evitare danni al tessuto mammario.
  3. Spremere un pò di latte materno prima della poppata per ammorbidire la mammella di modo che il bambino si possa attaccare bene.
  4. Massaggiare il seno, strofinando delicatamente in direzione del capezzolo mentre il bambino poppa.
  5. Alla fine della poppata, spremere il latte manualmente fino a che le mammelle non siano abbastanza morbide e non dolgono (SENZA cercare di svuotarle del tutto).
  6. Riposarsi e rilassarsi.
  7. Applicare sulle mammelle dell’acqua calda o degli impacchi caldi (per esperienza personale vi posso dire che è estremamente efficace l’applicazione sul seno dolorante per 10 minuti di un pannolino riempito di acqua calda); nell’intervallo tra poppate è utile applicare invece impacchi freschi per alleviare l’edema.
  8. Adoperare un reggiseno che sostenga senza stringere.
  9. Controllare ed eventualmente correggere la tecnica di suzione.

Se i capezzoli continuano a fare male anche se il bambino è ben posizionato e poppa nella maniera giusta, si devono ricercare altre spiegazioni, come ad esempio:

  1. Un’infezione di Candida albicans (il mughetto) nella bocca del bambino può propagarsi ai capezzoli della madre rendendoli dolenti. Si presenta come delle piccole chiazze bianche nella bocca del bambino che non si tolgono facilmente. I capezzoli possono essere infetti anche se non si riscontrano sintomi visibili di candida.

    Bisogna curare sia i capezzoli della madre che la bocca del bambino.

    Sono in commercio alcuni farmaci che eliminano l’infezione da candida, ad esempio il violetto di genziana o la nistatina.

  2. Seppur meno comune la dermatite atopica è un’altra possibile causa di dolore ai capezzoli. Può risultare da una reazione allergica da parte della madre ad un sapone, una crema, uno spray o persino ad un certo tipo di reggiseno. Per curarla basta evitare la sostanza irritante, applicando all’occorrenza una crema cortisonica avendo cura però di toglierla bene prima della poppata.
  3. Si può creare un problema di dolore ai capezzoli per motivi psicosomatici quando la madre è ansiosa ed incerta per esempio sul fatto di essere madre o sull’allattamento. In questi casi l’aspetto del capezzolo è normale e per risolvere il problema serve l’intervento di uno psicoterapeuta.

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