Autismo come e quando diagnosticarlo

Mi è stata inviata questa lettera da genitori che hanno dovuto affrontare il problema dell’autismo con il figlio Andrea, per testimoniare l’importanza di diagnosticare questi casi il prima possibile e sensibilizzare i pediatri a consegnare la check list per la diagnosi di autismo a tutti i genitori.

Siamo i genitori di Andrea a cui è stato diagnosticato all’età di 4/5 anni una forma di autismo.
Nello spettro autistico, che è molto ampio, rientra in quello meno grave detto ad alto funzionamento.

L’autismo, banalizzando, è una forma di isolamento e poca capacità di relazione con il mondo e l’ambiente circostante unito ad un ritardo nell’apprendimento del linguaggio ed allo sviluppo di quelle che vengono chiamate stereotipie (uso ripetuto di gestualità).
Benchè l’autismo, al momento, non sia curabile definitivamente è importante diagnosticare questi casi il prima possibile. Una diagnosi precoce permette riabilitazioni importanti.
Gli studi e le metodologie di supporto per soggetti autistici sono piuttosto recenti. Alcuni decenni fà i portatori di autismo venivano classificati come soggetti disadattati o con problemi mentali.
Anche ad oggi ci sono casi di autismo esistenti e mai diagnosticati.

Come dicevo diventa fondamentale diagnosticare un bambino autistico il prima possibile.
Per fare questo, in prima battuta, non servono ne strumenti ne specializzazioni particolari, ma solo l’osservazione del comportamento del proprio bambino.

Lo strumento è quello della check list.
La check list permette di dare un’indicazione se il proprio bambino può rientrare nello spettro autistico o meno.
Sono poche domande mirate all’osservazione dei comportamenti e degli atteggiamenti del bambino. Non costa nulla prenderlo in considerazione e può essere veramente significativo in caso di diagnosi precoce.

Nel nostro caso se lo avessimo saputo prima (dai 2/3 anni ) avremmo iniziato un percorso di recupero mirato evitando visite, sessioni di logopedia assolutamente inneficaci ed altri tormenti.
Di check list sull’argomento ne esistono diverse.
Quella di riferimento attualmente è la: /Checklist for Autism in Toddlers di /Baron-Cohen S, Allen J, Gillberg C. British Journal of Psychiatry, 1992
di cui riporto un link di una versione semplificata:

http://www.angsaabruzzo.it/New/ch.a.t.%202.htm#_ftn1

Quando si viene coinvolti in situazioni di questo tipo quello che noi genitori sentiamo come esigenza primaria, è quella di comunicare la propria esperienza cercando di aiutare altri genitori che potrebbero trovarsi nelle stesse condizioni.

È sulla base di queste considerazioni che riteniamo fondamentale che un’indagine precoce su questo tema venga fatta non solo dai genitori, che non sempre ne hanno la conoscenza e ne conoscono l’utilità, ma anche dai pediatri che sono i primi a poter dare consigli ed indicazioni.
Abbiamo notato, nella nostra esperienza, una mancanza di preparazione dei pediatri su questo tema.

In termini concreti dovrebbe essere una prassi la consegna della check list da parte del pediatra ai genitori del bambino.

Non costa nulla, ma può essere assolutamente fondamentale per il futuro del bambino.

Sull’argomento la rete pullula di informazioni di ogni tipo.
Ecco alcuni siti di riferimento:

  1. http://www.autismoitalia.org
  2. http://www.angsaonlus.org
  3. http://www.autismo.net

Adesso Andrea sta seguendo un percorso riabilitativo che sta dando risultati importanti e continuerà per diversi anni.

Se il vostro bambino rientra nella sindrome descritta non ci si deve scoraggiare e si deve procedere con una serie di passi da fare, ma questa è un’altra puntata…

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