Carenza di Vitamina D e autismo

La vitamina D e l’autismo sono diventate delle epidemie nel nostro secolo. Che relazione c’è tra autismo e carenza di Vit.D?

Ve lo spiego subito, ma prima ricordiamo cos’è la vitamina D. Si tratta di una vitamina liposolubile importante per mantenere il calcio nel corpo e bilanciare i fosfati (altre informazioni le trovate al link Le vitamine), ma non solo…

Tutto iniziò nel 1989 quando l’AMA (American Medical Association) per prima consigliò che i bambini fossero tenuti lontani dal sole perché le sue radiazioni provocano il cancro. Dieci anni dopo tale data, l’autismo esplose ma nessuno pensò di collegarlo ad una scarsa esposizione ai raggi solari, quindi promossero una campagna che spingeva i genitori a proteggere i bambini dal sole.
Nel 2002 il CDC comunicò che “una elevata quantità di bambini si proteggeva dal sole”; la campagna aveva avuto successo!

Ancora nessuna preoccupazione per l’abbassamento di Vit.D, infatti la quantità giornaliera consigliata non variò ma rimase di 200 unità al giorno, uguale per tutti, dai neonati agli adulti, per un bambino di 2,5 kg e per una donna di 90 kg, senza tener conto che la quantità dovrebbe variare in base all’età, all’etnia, al colore della pelle ma anche dalla latitudine di residenza. Solo nel 2003 iniziaro ad alzare lievemente i livelli portandoli a 400 unità al giorno e a tutt’ora il limite non è ancora stato concordato.

Con l’abbassarsi del livello di Vit.D iniziarono ad aumentare altre malattie prima fra tutte l’autismo, seguita da un’aumento di tagli cesarei e da un’aumento di cancro al seno.

Il livello di Vit.D viene così classificato:

  1. adeguato= superiore a 50 nmol/l
  2. non ottimale= inferiore a 50 nmol/l
  3. carenza= inferiore a 25 nmol/l
  4. grave carenza = inferiore a 12,5 nmol/l

Fonti per la Vit.D

Quando il sole non è sufficiente è bene integrarla attraverso l’alimentazione. Buone fonti sono i pesci grassi (sgombro, salmone, trota, aringa), l’olio di fegato di merluzzo, latte con aggiunta di Vit.D.

Anche i multivitaminici contengono Vit.D ma non in quantità sufficiente.

Cesareo

L’incidenza di cesareo nelle primipare con carenza di Vit.D è del 28% mentre si riduce al 14% per le donne con un migliore livello di Vit.D.

La Vit.D assicura che il calcio venga assorbito dall’intestino, processo necessario affinchè i muscoli si riprendano. Quindi la carenza di Vit.D può ridurre il livello di calcio e indebolire i muscoli che si attivano durante le contrazioni.

I cesarei sono infatti maggiori in inverno e primavera soprattutto nei Paesi scandinavi dove il sole invernale non è sufficiente ad avviare la produzione di Vit.D. Generalmente il problema non coinvolge le donne norvegesi che assumono durante tutto l’inverno “olio di fegato di merluzzo”, ma il problema si presenta in particolare per le donne immigrate di colore (perché la loro pelle necessità di maggiore esposizione) e le donne pakistane che non integrano la loro alimentazione.

Cancro al seno

Sembra un controsenso, ma le donne con alto livello di Vit.D hanno un rischio molto basso di cancro al seno (circa il 50% in meno rispetto alle donne con carenza di Vit.D).

Viene inoltre consigliata l’esposizione al sole soprattutto nel periodo di vita in cui il seno è in fase di sviluppo.

Sviluppo del cervello

John McGrath dell’Università del Queensland (Australia) sottolinea da diversi anni l’importanza della Vit.D per lo sviluppo del cervello. Molto importante soprattutto nelle prime settimane dal concepimento dove la Vit.D induce la crescita del fattore nervoso e stimola la crescita delle cellule cerebrali.

Nel 2007 invece un altro studioso, Alan Kalueff sostiene questo:

“se la madre ha abbastanza Vit.D durante la gravidanza, il figlio avrà un livello sufficiente di Vit.D dopo la nascita, per un normale funzionamento del cervello.”

Autismo

L’autismo è una complessa disabilità dello sviluppo e in genere compare entro i primi tre anni. Si tratta di un disordine neurologico che influenza il normale funzionamento del cervello influendo sullo sviluppo nell’area dell’interazione sociale e della comunicazione e colpisce ognuno in modi e gradi differenti.

Il processo dell’autismo è progressivo e sempre più distruttivo e si presume che uno specifico trattamento con Vit.D possa interrompere questo processo. Colpisce in genere 1 femmina ogni 4 maschi e i bambini con rachitismo sono più a rischio di autismo. Il primo a suggerire che il fattore ambientale principale per l’innesco dell’autismo non erano le vaccinazioni, le tossine o le infezioni, ma l’inizio del deficit di vitamina D, fu John J Cannell e dopo di lui seguirono molti altri studi.

Finché i pesci non contenevano grandi quantità di mercurio, erano una buona fonte alimentare (se consumata in grande quantità dalla madre durante la gravidanza) per prevenire l’autismo; i bambini avevano buone abilità finomotorie, un buon sviluppo sociale.

Dal momento in cui è entrato in vigore il divieto di esporsi al sole, l’autismo è aumentato specie in inverno e marzo. Anche genitori che hanno scrupolosamente usato creme di protezione solare hanno un rischio maggiore di avere figli autistici. Sono soprattutto i genitori più ricchi e quelli con un’istruzione più elevata ad essere più a rischio perché è più probabile che abbiano usato creme anche per i figli.

Si è visto che l’autismo migliora significativamente in estate con attività all’aperto (nuoto, escursioni, gite in barca,…). Diciamo quindi che, teoricamente, vivere in luoghi più ricchi di sole aumentando l’esposizione e l’assunzione di Vit.D nella dieta potrebbe aiutare a migliorare il funzionamento intellettuale.

È invece dimostrato che l’autismo si presenta in forma maggiore nelle persone di pelle scura perché loro necessitano di maggiore esposizione proprio per via della loro pigmentazione.

Il ruolo della luce solare.

Lo sviluppo della Vit.D attraverso l’esposizione è più rapida e robusta e facilmente si eccede la quantità giornaliera raccomandata. Mentre l’assunzione attraverso l’alimentazione durante la gravidanza e per i bambini non sarà mai troppa perché l’esposizione al giorno d’oggi è molto meno comune.

Un uomo di pelle chiara, in estate, esponendosi ai raggi UV per 20 minuti assume circa 20.000 unità di Vit.D. Una donna in gravidanza per ricevere la stessa quantità dovrebbe bere 200 bicchieri di latte o 50 tavolette di multivitaminici.

Un bambino autistico che gioca in casa piuttosto che fuori, necessita di diverse centinaia di unità di Vit.D perché il suo corpo produca la stessa quantità che produrrebbe se stesse fuori a giocare.

In gravidanza

Per le donne in gravidanza è fortemente consigliato di esporsi al sole abbastanza da produrre la Vit.D ma facendo attenzione a non scottarsi. Dovrebbero bere latte con aggiunta di Vit.D e, per quelle ad alto rischio (pelle scura o che vivono ad elevate latitudini) fare un esame del sangue per controllarne il livello.

Consigli medici

Tutto ciò che è stato detto qui è statisticamente corretto, ma la teoria della Vit.D deve essere confermata da altre ricerche. Ci sono dietro circa 20 anni di studi ma ce ne vorranno altrettanti per confermare ogni cosa. È un tempo troppo lungo da lasciar passare senza fare nulla.

Nel frattempo medici consigliano, soprattutto a donne in gravidanza, bambini, neonati e bambini autistici in particolare, l’esposizione al sole, tutti i giorni tra le ore 12.00 e le 13.00, da 10 a 30 minuti, il tempo necessario per non prendere scottature.

In inverno, salone di abbronzatura 1 volta a settimana o meglio acquistare lampade UV per uso domestico.

Meglio ancora assumere olio di fegato di merluzzo (omega3) da settembre a marzo (come fanno le popolazioni scandinave).

Quanta Vit.D al giorno?

  1. Fino ad 1 anno: 1.000unità al giorno da settembre a marzo
  2. Sopra 1 anno: 2.000unità al giorno da settembre a marzo
  3. Tutti gli altri: il limite non è ancora stato concordato, dovrebbe essere maggiore di 2.000 unità al giorno, ma dipende dal peso, dalla pigmentazione della pelle, dall’età e dalla latitudine di residenza.Il Prof. Heaney dell’Università di Creighton ha stimato in 3.000 unità al giorno perché un americano adulto raggiunga un buon livello di Vit.D; ma uomini adulti sani utilizzano fino a 5.000 unità di Vit.D al giorno, se sono presenti nel corpo.

    Il Dr. Bruce Hollis e Carol Wagner in South California prevedono 4.000 unità al giorno per le donne in gravidanza.


Fonti:

 

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