Disturbi relazione io-tu nel bambino piccolo

Ne ho già parlato in un altro articolo (Attaccamento madre-bambino), ma lo considero un argomento piuttosto importante e che necessita di approfondimenti.

Cominciamo a parlare di “senso dell’io” inteso come la capacità di percepire l’io interiore di una persona che abbiamo davanti. È come se l’uomo possedesse un organo di percezione che gli permette di capire come ogni uomo sia diverso da un altro e non parlo di aspetto fisico ma interiore. Sembra una cosa molto complicata, molto importante nella comunicazione sociale, ma nel bambino si sviluppa molto presto, quando ancora non è in grado di capire la lingua parlata in famiglia. In uno sviluppo normale esso si risveglia verso il sesto-settimo mese.

Cosa accade in questo periodo?
Appena nato è generalmente sempre sorridente con chi gli si avvicina amichevolmente. Dopo i sei mesi inizia a distinguere in modo evidente tra familiari e sconosciuti con i quali risulterà diffidente. Egli vuole con sé la persona che ha conosciuto fino ad ora e si lega ad essa in modo inequivocabile: la persona di riferimento.

Quando in questa fase il bambino viene privato della persona di riferimento, si manifesta uno dei più gravi disturbi dello sviluppo infantile. Poichè accade spesso nel momento in cui il bambino deve essere ricoverato in ospedale e la madre non può essere accanto a lui, questo disturbo dello sviluppo viene anche chiamato ospitalismo.

Sull’ospitalismo sono state fatte molte ricerche nella psicologia americana. Qui vi riporto una breve descrizione tratta da http://www.bambiniincorso.it/disturbi_affettivi/depressione.htm:

Nel caso dell’ospitalismo la carenza affettiva è totate e ha una durata che supera i cinque mesi, in questo caso è stato osservato deterioramento progressivamente ingravescente e in alcuni casi irreversibile. Il quadro clinico è più serio: significativo rallentamento motorio, completa passività con inerzia totale, inespressività completa del volto, difetto di coordinazione dei movimenti dello sguardo, spasticità muscolare, movimenti bizzarri delle dita, progressiva riduzione del quoziente di sviluppo, altissima mortalità (fino al 30%).

Anche se negli ospedali i bambini sono molto ben curati, magari con infermieri gentili che giocano con lui, lo prendono in braccio, lo accarezzano, come mai ciò nonostante regrediscono nel loro sviluppo? Come mai un bambino cresce meglio in un cortile, senza igiene e apparentemente trascurato? Solo una cosa è certa: il bambino vuole avere come “persona di riferimento” sempre la stessa persona, che sia insostituibile per poter sviluppare il “senso dell’io”.

I risultati delle osservazioni ci dicono che tre mesi di allontanamento dalla “persona di riferimento” può sfociare in un danneggiamento dello sviluppo a cui non è possibile porre rimedio del tutto con la reintegrazione in famiglia. Nella fase iniziale della depressione il ritardo è recuparabile se si ripristina velocemente il legame stabile. Ma se il periodo di separazione dura più di 3-5 mesi allora i danni sono legati sia allo sviluppo corporeo che mentale.

Wolfang Schad, in un suo scritto sullo “Sviluppo dei sensi e attitudine sociale”, riporta parte dell’intervento di uno psicologo ad un congresso sull’infanzia tenutosi all’Università Witten-Herdecke. Lo psicologo G.Reister mise in evidenza che:

“esite un unico fattore capace di preservare dalla labilità psichica e la cui carenza non può essere colmata dal bambino stesso: si tratta della presenza continuativa della persona che si prende cura del bambino, in genera la madre, nell’età compresa tra i sei mesi e i due anni e mezzo. Questo è il periodo più vulnerabile; se in esso si verifica una sostituzione della persona che attende al bambino con le sue premure e lo aiuta a entrare nella vita, il bambino è predestinato ad avere per tutta la sua esistenza un’instabilità aumentata.”

A Reister è stato chiesto quali possibilità ci sono di applicare ciò appena descritto nella società attuale. Esso rispose:

“è comprensibile il desiderio della madre di riprendere il lavoro, ma lo stato potrebbe risparmiare molti costi ospedalieri e trattamenti psichiatrici se esonerasse dall’impegno professionale ogni madre con un bambino minore di tre anni, dandole tuttavia il suo pieno stipendio.”

Non è detto che deve essere per forza la madre, potrebbe essere anche il padre. Il bambino vuole solo una persona che gli dedichi 24 ore al giorno. È in questo modo che potrà sviluppare il “senso dell’io” che lo rende capace di considerare l’altro non come un tipo qualunque, ma di percepirlo come una persona insostituibile.

Ovviamente e fortunatamente l’uomo, per tutta la sua vita, ha la possibilità dell'”autoeducazione“, imparando dall’esperienza e dagli errori.

Fonte:

  • “Sviluppo dei sensi e attitudine sociale del bambino”, Aedel Edizioni Torino, 2002

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

da Twitter

Chiedi all’ostetrica!

Vai ora alle Domande!
Vogliamo dare il supporto professionale di un ostetrica per risolvere dubbi, avere chiarimenti e informazioni su tutto quello che riguarda la fertilità, la gravidanza, il parto, il post-partum o qualsiasi altra cosa di sua competenza.

Si chiama Pia ed è la nostra "roccia", ha aiutato veramente tante mamme (compresa la sottoscritta) con la sua lunghissima esperienza, dedizione e pazienza.

Applicazioni utili

Avete dubbi sui rischi relativi alla Trisomia 21 o Sindrome di Down?
Translucenza Nucale è l'unica applicazione esistente sul mercato android che vi aiuterà a interpretare correttamente i risultati dell'esame di Translucenza Nucale.

Con questa applicazione potrete verificare i vostri risultati in base a criteri scientifici e non opinioni.

Chi sono?

Per motivi di lavoro abbiamo viaggiato in Australia e in Norvegia dove attualmente viviamo. Rispetto allo stile di vita italiano abbiamo più tempo per i figli e siamo molto più sereni e rilassati anche se non abbiamo le nostre famiglie vicine e non viviamo negli agi.

Viaggiando e stando a contatto con altre culture diverse dalla nostra, ho imparato molto, prima di tutto il gioire delle piccole cose che la vita ti regala. Attraverso questo sito desidero essere utile in qualche modo, magari anche solo trasmettendo un po' di serenità.