I bambini sotto i 2 anni starebbero meglio a casa

Un articolo del quotidiano norvegese, il VG, di martedì 31 luglio 2012, recita proprio così:

I bambini sotto i 2 anni non sono emotivamente pronti per il nido. Loro hanno bisogno di stare con la mamma o il papà. Gli esperti continuano ad essere in disaccordo quando ogni anno bambini di un anno iniziano il nido. Infatti fino ad un anno la mamma o il papà possono rimanere a casa con il bambino in maternità con stipendio al 100%. Terminato l’anno si riparte con il lavoro ed i bambini iniziano il nido.

Lo psicologo Joachim Haarklou è uno di quelli che ritiene che il bambino sotto i due anni non dovrebbe andare al nido o meglio che è preferibile che stia a casa perché con i genitori si sente più protetto e sicuro. Haarklou dice che si dovrebbe però anche fare una valutazione del bambino. Ogni bambino è diverso e c’è chi è pronto ad un anno e mezzo e chi invece non lo è prima dei 4-5 anni.

Sempre lo stesso Haarklou dice: per essere in grado di esplorare il mondo che li circonda devono essere in primo luogo emotivamente sicuri. Egli ritiene che manca una visione più critica di ciò che accade ai bambini nei nidi. Non si tratta di un problema di strutture ma di cosa il personale della scuola può fare nei confronti del singolo bambino sulla base dei suoi bisogni primari.

Anche un professore di psicologia, Lars Smith, presso la Nasjonalt kompetansenettverk, il centro nazionale norvegese per la salute psichica del neonato e del bambino, ha già sostenuto in passato che i bambini prima dei 2 anni sono vulnerabili perché attraversano il periodo importante dell’attacamento che va più o meno tra i 10 mesi e due anni di età.

Il professore associato di pedagogia presso l’Università di Oslo, Christian W. Beck, ritiene che molti genitori hanno difficoltà ad andare contro corrente nella società attuale.

Sostiene inoltre che: il fatto che l’80 dei bambini di un anno vadano alla scuola materna è un grande esperimento sociale. Penso che molti genitori si sentano in colpa perché capiscono che non è buono, ma tutta la società norvegese è orientata affinché il bambino inizi il nido verso il primo anno di vita.

Il professor Berit Bae, del Høgskolen di Oslo e Akershus, ha detto che un bambino di un anno può andare al nido se la qualità è abbastanza buona.

Cosa si intende per qualità abbastanza buona di un nido?

Se il nido è buono, ai bambini piace andarci. Ma è essenziale che il bambino abbia una persona con cui legare (sempre per via della fase di attaccamento) e un gruppo di insegnanti fissi e sempre presenti. Se così non fosse, mandare il bambino al nido sarebbe come giocare d’azzardo.

Anche la professoressa associata presso l’Høgskolen di Oslo e Akershus, Elen Os, concorda sul fatto che il nido può essere un buon posto dove stare, purché la qualità sia buona.

È stata condotta una ricerca dal nome Cosa significa vivere in un nido prima dei tre anni. Secondo quel rapporto non ci sono effetti negativi nell’andare in asilo prima dei tre anni.

La Os aggiunge: È naturale che nessun bambino dovrebbe andare in un brutto asilo. Al di là della ricerca noi sappiamo cosa dovrebbe caratterizzare un buon asilo, ma fino ad ora non si hanno abbastanza notizie sulla qualità degli asili norvegesi. Un asilo di qualità dovrebbe evitare più stress possibile ai bambini e dovrebbero esserci idealmente gruppi di non più di 9 bambini.

Sempre secondo la Os un sondaggio condotto nel 2009 dice che in Norvegia le classi negli asili nido superano la quota di 9 bambini e la media è di 13,5 bambini per classe. Molto al di sopra della quota raccomandata.

Si sottolinea inoltre la necessità di un ambiente stabile, un’educazione degli insegnanti adeguata affinché i bambini possano godere di una figura di attaccamento fin dall’inizio.

Pro

  • Un buon nido offre al bambino la possibilità di sviluppare al meglio il linguaggio.

  • Un buon servizio di nido e asilo si è riscontrato avere effetto positivo nella diminuzione degli adolescenti che abbandonano la scuola e meno criminalità rispetto a quelli di qualità inferiore.
  • Un rapporto della sanità pubblica norvegese mostra che un rapido avvio al nido non è dannoso per la maggior parte dei bambini, tuttavia i maschietti possono essere più vulnerabili rispetto alle femminucce.

Contro

  • Si dà troppo poco peso alla fase di attaccamento nei nostri nidi, dice Lars Smith. I bambini più insicuri rischiano di avere problemi psicosociali in fase adolescenziale e da adulti.

  • È stata registrata una percentuale di cortisolo (ormone dello stress) più alto nei bambini che vanno al nido che in quelli della stessa età che però rimangono a casa.
  • I bambini che hanno passato più tempo al nido hanno in generale problemi comportamentali superiori rispetto ad altri bambini. La quantità di tempo è quella che fa la differenza.

Fonte: “Liten barnehage” di Førsteamanuensis RBUP, NTNU, May Britt Drugli, professore Lars Smith con il Nasjonalt kompetansesenter for sped- og småbarns psykiske helse, Nasjonalt folkehelseinstitutt

5 comments on “I bambini sotto i 2 anni starebbero meglio a casa

  • beatrice

    Non è assolutamente vero che fino al compimento di un anno di età del bimbo lo stipendio è del 100%. E rimane rara la sensibilità verso le madri nel mondo del lavoro sin dalla gestazione.

    • GIUSY

      Mi trovo assolutamente d’accordo con Beatrice…qua in Italia dopo tre mesi dalla nascita del bambino lo stipendio scende di colpi al 30%!si e’ costretti per forza a tornare subito al lavoro e se non hai nessuno tuo figlio lo devi x forza lasciare al nido….

      • tamara

        Questo è un articolo norvegese che ho tradotto in italiano. Lo stipendio al 100% riportato nell’articolo faceva riferimento alla Norvegia.

  • Peppa Pig

    Ma se non siete neppure andate a scuola quel tanto che basta per capire che questo articolo parla della Norvegia, cosa mandate a fare i vostri figli al nido?

    • tamara

      Ciao Peppa Pig :)
      si, questo articolo si riferisce alla Norvegia. Nonostante tutto credo che sia importante prenderlo in considerazione anche nel nostro contesto sociale italiano.
      Ti chiedo cortesemente però di non usare toni offensivi. Grazie.

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