Differenza tra intolleranza e allergia alimentare

Il bambino, fino ad un anno, è naturalmente soggetto a intolleranze alimentari, ma se in questi alimenti c’è la presenza di sostanze chimiche, additivi, conservanti o residui di fitofarmaci, l’intolleranza spesso si trasforma in allergia.

L’allergia si differenzia dall’intolleranza per il modo di manifestarsi.
Mentre un’intolleranza si sviluppa lentamente e in genere scompare dopo alcuni mesi, l’allergia si manifesta in maniera immediata e può durare da molti anni a tutta la vita.

Vediamo ora nello specifico.

Intolleranza

Si manifesta con uno o più dei seguenti segnali:

  • eruzioni cutanee,

  • eczema
  • orticaria
  • diarrea
  • dolori addominali
  • asma
  • ecc…

I cibi responsabili delle intolleranze sono spesso quelli mangiati con più frequenza. Ma è comunque possibile fare una lista degli alimenti che più di frequente sono indicati come colpevoli:

  • uova

  • pesce
  • molluschi
  • latte
  • frumento
  • mais
  • soia
  • carne (in particolare di maiale)
  • cioccolata
  • noci
  • fragole
  • arance

Allergia

L’allergia scuturisce quando allergene e anticorpo, entrando in contatto, coinvolgono il sistema immunitario facendo rilasciare sostanze come l’istamina.

A volte si manifesta in maniera simile ad una intolleranza:

  • reazioni a livello di epidermide

  • diarrea
  • dolori addominali
  • difficoltà respiratorie

Quando si presenta invece con una reazione patologica si manifesta con:

  • asma bronchiale

  • rinite
  • orticaria
  • eczema

e questi sono solo alcune delle molte manifestazioni di tipo allergico.

Gli alimenti più spesso accusati di provocare allergie ai bambini sono invece:

  • latte vaccino

  • fragole
  • uova
  • pesce
  • carne
  • frumento
  • legumi
  • cioccolata
  • pomodori
  • arance
  • mandorle
  • noci
  • miele

Consigli

Si suggerisce, per tenere sotto controllo il bambino, almeno fino all’anno di vita, di introdurre un alimento nuovo per volta valutandone gli effetti. Nel momento in cui ci presenta una qualunque delle reazioni indicate negli elenchi sopra, si suggerisce la sospensione di quell’alimento per un periodo che va dai 20 ai 30 giorni. Dopo questo periodo è possibile provare a reinserire questo cibo nell’alimentazione facendo attenzione agli effetti sul bambino.

Fonte:

  • Alimentazione naturale dallo svezzamento all’adolescenza. I prodotti biologici sulla tavola del bambino. Di Giulia Fulghesu, Tecniche Nuove, 2001.

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