L’acquaticità per i neonati

Con il termine “acquaticità” si intende un benessere psicofisico che l’individuo raggiunge, dopo un percorso in acqua. L’acqua generatrice del mondo è un elemento fondamentale per il neonato. Sempre più donne decidono di procreare in acqua per continuare il più possibile il continuo tra utero materno e mondo esterno. Nella stessa direzione va la filosofia dell’acquaticità, ovvero quell’ iniziale relazione con il mondo acquatico, che se viene stabilità fin dai primi mesi di vita del bambino favorisce lo sviluppo psico-motorio e sensoriale, un corretto controllo respiratorio e l’apprendimento di schemi posturali. Un altro aspetto che viene rafforzato nell’esperienza acquatica è quello psico-sociale, elemento fondamentale per la vita, in quanto rafforza sia il legame genitore-bambino, sia la sua autostima e la fiducia in sé stesso, sia la socializzazione con gli altri bambini.

Il neonato riconosce in acqua un habitat familiare e sperimenta se, gli altri e l’ambiente circostante. Viene consigliato di immergere il bambino verso il quarto mese, proprio per non interrompere questa sensazione positiva che l’acqua trasmette. Il movimento dolce dell’acqua massaggia il neonato, lo avvolge, lo culla. Studi medici hanno anche accertato che esso rinforza il sistema cardio-circolatorio, respiratorio e l’apparato scheletrico del bambino.

In Italia stanno aumentando i circoli, le associazioni e gli enti che si occupano di acquaticità.
Ci sono degli effetti positivi anche per il genitore che accompagna il figlio in questo percorso, difatti si acquisisce una migliore abilità nel maneggiare il proprio neonato senza timore e gli si dedica un’attenzione esclusiva, dando la possibilità ai genitori di confrontarsi e di dialogare tra di loro.

Qual’è dunque lo scopo finale di questi corsi, certamente non quello di insegnare al bambino gli stili di nuoto per farlo diventare un buon nuotatore, ma prolungare nel bambino il piacere dello stare ancora immerso, accompagnandolo verso la completa autonomia dei movimenti. Non è un precoce avviamento al nuoto, ma un’esperienza stimolo per la crescita. Durante questi corsi, dunque, ai bambini vengono proposti attività ludiche di cui l’acqua è l’elemento caratterizzante, spesso canzoni e filastrocche accompagnano i giochi, in modo tale da arricchire e stimolare l’aspetto emotivo e percettivo.

Fonte: it.healthnews.com