Allattamento a richiesta o programmato

Cosa significa allattare a richiesta?

Ho notato che sono sorti diversi fraintendimenti tra le neomamme, forse mal consigliate, le quali hanno avviato un’allattamento ogni volta che il bambino piange. In seguito alla email di una nostra lettrice, ho deciso di spiegare cosa si intende per allattamento a richiesta.

Quello che segue qui sotto è tradotto da un libro di “Kathleen Huggins”, consulente all’allattamento.

Alcuni anni fa, è stata promossa una filosofia di allattamento al seno programmata. Veniva chiamata “Parent Directed Feeding”, o, in italiano, “allattamento programmato”. Insegnava ai genitori ad allattare i neonati sulla base di una rigida pianificazione: ogni tre-quattro ore, per eliminare le poppate notturne in tenera età. Lo scopo era quello di alleviare l’ansia dei genitori e infondere un senso di ordine e disciplina nel neonato. Sebbene alla maggior parte dei genitori piaccia l’idea di qualcosa di prevedibile, allattare con questa rigidità spesso ha provocato la diminuzione della produzione di latte, scarso aumento di peso nel bambino, e l’inizio precoce dello svezzamento.

È quindi preferibile allattare i bambini quando sembrano affamati. Il tipo di alimentazione descritto sopra non tiene conto di due fatti importanti a proposito del latte materno e dell’allattamento:

  1. In primo luogo, la natura ha previsto che il latte materno sia bevuto frequentemente; è a basso contenuto di proteine ed è facilmente e rapidamente digeribile.
  2. In secondo luogo, la quantità del latte di una madre dipende dalla frequenza delle poppate, permettendo un completo svuotamento dei seni.

In genere le organizzazioni a sostegno dell’allattamento suggeriscono una frequenza nell’allattamento che va tra le 8 e le 12 poppate in 24 ore. Se si allatta meno di sette volte in un periodo di 24 ore, la produzione di latte diminuisce. Anche se alcune madri possono soddisfare le esigenze dei loro bambini con meno di sette pasti al giorno, la maggior parte non può. Il tempo in cui il bambino rimarrà attaccato al seno, dipenderà da lui possono volerci dai 10 ai 45 minuti, ma si suggerisce almeno 15-20 minuti.

Perciò, l’American Academy of Pediatrics e ogni altra organizzazione che sostiene l’allattamento al seno, raccomanda che i bambini siano allattati al seno ogni volta che mostrano segnali di fame.

Quindi allattare a richiesta significa soddisfare le necessità del nostro bambino dandogli da mangiare quando ha fame. Ricordate però che un bambino che è stato soddisfatto nelle sue esigenze primarie, sarà un bambino sereno e felice.

Come sappiamo se ha fame?

Osserviamo il nostro bambino e se mostra segnali come questi, ed è passato un tempo di circa 2 ore (a volte può essere 1 ora e mezza, altre volte 3 o addirittura 4, non siamo rigidi) allora è probabile che sia fame:

Inizia con un lamento simile a dei colpetti di tosse, poi un breve pianto e alla fine un pianto vero e proprio. Lo vediamo succhiarsi le labbra, tira fuori la lingua e la arriccia ai lati; muove la testa di lato cercando il seno o il biberon e porta i pugnetti alla bocca.

Se però è appena nato e il vostro latte ha appena iniziato ad arrivare allora è possibile che siano affamati anche a distanze ravvicinate, come ogni ora.

Siamo al primo figlio, è appena nato e non sappiamo se sta mangiando oppure no?

Visitate il Centre for Breastfeeding Education e troverete dei video che vi permetteranno di capire se il vostro bambino mangia oppure sta solo “ciucciando”.

Fonte:

  • The Nursing Mother’s Companion: Revised Edition, di Kathleen Huggins

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