Quando serve l’antibiotico: tuo figlio ne ha veramente bisogno?

Forse il tuo bambino non ha bisogno dell’antibiotico ma sempre più spesso il pediatra lo prescrive: “nel caso in cui questo raffreddore sia di forma batterica… cerchiamo di coprire ogni possibilità”. Il medico passa così velocemente al prossimo paziente, il bambino si prende l’antibiotico e tutto finisce li. In realtà non è così semplice.

I problemi più a breve termine che si possono verificare all’assunzione di un antibiotico possono essere per lo più eruzioni cutanee o nausea, ma ci sono danni a lungo termine che non possiamo vedere. Ogni anno, sempre più bambini con malattie virali assumono antibiotici non necessari e, di conseguenza, i batteri girano nei nostri corpi esposti a tali antibiotici evolvendo e diventando sempre più resistenti anche agli antibiotici più potenti che ci sono sul mercato.

Recenti notizie diffuse in tutto il mondo ci raccontano di infezioni da escherichia coli completamente resistenti ai farmaci. Se questo non bastasse, ci sono anche casi di malattie sessualmente trasmissibili, difficili da curare come la gonorrea, resistenti ai farmaci. Gli scienziati stanno lavorando per degli antibiotici più potenti ma se continuiamo di questo passo tra qualche anno ci troveremo come 100 anni fa, a guardare le persone morire quando basterebbe una pastiglia per salvarle.

Ci sono alcune cose che noi possiamo fare per proteggerci dall’uso improprio degli antibiotici:

  • Gli antibiotici non sono necessari per il raffreddore o la bronchite, anche se durano più di due settimane. Raffreddori e bronchiti spesso impiegano più di due settimane per risolversi quindi, se non ci sono segni di polmonite, gli antibiotici possono essere tranquillamente evitati.
  • Quando il muco e il catarro sono di colore verde non significa che c’è bisogno degli antibiotici. Il muco e il catarro possono essere di colori diversi e servono a combattere l’infezione. Molti studi hanno anche dimostrato che il muco verde ha la stessa probabilità di essere sia di origine virale che batterica.
  • Le infezioni dell’orecchio e dei seni nasali non sempre richiedono antibiotici. Linee guida mediche suggeriscono che i pazienti senza sintomi da “bandiera rossa” possono essere curati senza antibiotici. Dovrà essere il medico a seguire il paziente nel modo corretto.
  • Se al bambino vengono prescritti antibiotici, chiedere al medico di spiegarne il motivo.
  • Se la diagnosi è polmonite, gli antibiotici sono legittimi. Poiché dai sintomi e da un esame fisico la bronchite (che di solito è causata da un virus) può essere scambiata con la polmonite (spesso batterica), è necessario eseguire una radiografia del torace per determinare se la diagnosi è veramente polmonite e quindi se gli antibiotici sono necessari. Non deve essere accettata una prescrizione di antibiotici per la polmonite senza una radiografia del torace.

Non è semplice capire l’origine di una bronchite o di un raffreddore e spesso solo il medico può fare questa valutazione però ricordiamoci, per il benessere dei nostri figli, che è meglio non abusare degli antibiotici.

Come possiamo leggere nell’articolo Antibiotici e Difese Immunitarie la natura ci offre sia la possibilità di prevenire che di curare i nostri malanni.

Inoltre, non capisco perché in Italia non si faccia, in Norvegia il medico si accerta della presenza di batteri attraverso un piccolo prelievo di una goccia di sangue dal dito. Viene analizzata all’istante. Tempo 10 minuti e sappiamo se il nostro malessere è causato da virus o batteri. Basterebbe così poco.

 

Fonte: www.theatlantic.com

 

 

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Per motivi di lavoro abbiamo viaggiato in Australia e in Norvegia dove attualmente viviamo. Rispetto allo stile di vita italiano abbiamo più tempo per i figli e siamo molto più sereni e rilassati anche se non abbiamo le nostre famiglie vicine e non viviamo negli agi.

Viaggiando e stando a contatto con altre culture diverse dalla nostra, ho imparato molto, prima di tutto il gioire delle piccole cose che la vita ti regala. Attraverso questo sito desidero essere utile in qualche modo, magari anche solo trasmettendo un po' di serenità.