Written by tamara in Gravidanza, Parto e Post-parto.
Dopo il lungo mese estivo di assenza eccomi di nuovo a continuare il lavoro lasciato in sospeso.
Oggi si parla di libertà di movimento. Quando una donna è fisicamente attiva durante il travaglio, il bambino si riposizionerà costantemente preparandosi in modo corretto per il parto e il movimento pelvico renderà più semplice il passaggio del bambino. Al contrario invece, quando alla donna è richiesto di rimanere a letto durante il travaglio, nella posizione classica, le probabilità di interventi medici aumentano.
La posizione peggiore per partorire è proprio quella litotomica (o supina), cioè la classica posizione sdraiata con le gambe piegate a 90° e con i talloni e le ginocchia sullo stesso piano. Quando si è distesi sulla schiena, l’utero comprime i vasi sanguigni facendo diminuire l’ossigenazione del sangue disponibile per la placenta con conseguente possibilità di porre il feto in difficoltà. Senza considerare che in questa posizione la donna è forzata a spingere anziché sfruttare la forza di gravità. Raramente una donna decide di partorire distesa perché il parto risulta molto più doloroso Le posizioni più favorevoli sono quella accovacciata, in ginocchio o semiseduta.
Le donne che scelgono una posizione del parto diversa dalla litotomica sono le stesse che scelgono di essere attive e in costante movimento anche durante il travaglio. In questo modo la donna ha il controllo sul proprio corpo diventando attivamente partecipe alla nascita del figlio.
Durante il travaglio le donne si devono sentire a proprio agio, si devono sentire libere sia fisicamente che emotivamente. Vanno rassicurate, capite e coccolate e non va detto loro di rimanere tranquille o di controllarsi. Il parto non deve essere fatto di corsa, ci vuole tempo e quando segue il suo corso la nascita procede in modo semplice e spontaneo per mamma e bambino.
Consiglio quindi vivamente di visitare gli ospedali intorno a voi cercando di capire quello che fa al caso vostro.
Foto: Suzanne Arms