Come vestire il bambino se fa freddo

Per sapere come vestire i nostri bambini dobbiamo sapere prima di tutto come funziona l’organizzazione del calore.

Mentre nell’adulto l’organizzazione del calore presenta piccole oscillazioni di adattamento della temperatura e segnala al corpo quando si è raggiunto il limite di benessere, i bambini hanno un meccanismo di termoregolazione che permette loro di adattarsi alle temperature, ma solo pochi adulti sanno che è necessario accompagnare la formazione ed il rafforzamento di un sano organismo di calore fino ai 7 anni poichè non hanno ancora una percezione sicura del caldo e del freddo.
Sarà quindi la mamma con la propria mano a sentire se il bambino è sudato o no.
Giuseppe Mele, presidente della Società italiana di Pediatria spiega:

Il corpo deve essere tiepido e per capirlo bisogna toccare la fronte e il collo, perché mani e piedi tendono a essere freddi. Il calore infatti si concentra negli organi interni.

Poi, se le mani si presentano maculate significa che bisogna migliorare la circolazione ed il calore.

In linea di massima se un bambino è vivace e mangia sempre con appetito, non avrà bisogno di un abbigliamento troppo caldo. È importante non vestirlo troppo, l’eccesso di calore può avere conseguenze negative e cioè può capitare che l’organismo di calore non è più in grado di adattarsi normalmente alle temperature. Per questo motivo si parla spesso, per i neonati, di pelle di pecora, perchè mantiene un calore equilibrato, mentre l’angora, per esempio, riscalda troppo.

Semplificando si può dire che quando espongo l’uomo in misura eccessiva al caldo, gli organi si seccano, si ossificano, si incrostano e diventano fondamentalmente organi anemici. Invece al contrario, se viene troppo esposto al freddo, i suoi organi assumono progressivamente la tendenza a riempirsi di muco insorgendo malattie del tipo “ostruzioni mucose interne”.

Ancora Giuseppe Mele dà buoni consigli:

“Il consiglio migliore è quello dell’abbigliamento ‘a cipolla’, ovvero a strati. In tal modo si potrà vestire o spogliare il bimbo a seconda delle esigenze. Coprire molto il piccolo, continua Mele, impedisce alla sua pelle di traspirare correttamente, limita la libertà di movimento e, poiché si abituano presto alle temperature calde, durante la crescita rischia di diventare freddoloso. Per evitare lo sbalzo di temperatura quindi è importante consentire al bambino di acclimatarsi, specie se vive in un ambiente molto caldo. E così, prima di uscire, basta sostare nel portone del palazzo qualche minuto ed il gioco è fatto. Inoltre, bisogna ricordare che quando si entra nei locali, anche solo per pochi minuti, sarà opportuno togliere al bimbo gli indumenti più pesanti per non farlo sudare. Stesso discorso vale se si porta in giro in macchina”.

“È il vento a incidere più di tutto sulla salute del bimbo, perché favorisce il raffreddamento della superficie corporea. E così è facile che si irritino pelle e occhi e che le vie respiratorie si indeboliscano, favorendo l’entrata di virus e batteri. Riparare le mani con i guanti, la testa con un cappello e i piedini con delle calzature adatte è il modo adeguato per proteggerlo dal freddo”.

Se il bambino è già stato malato – conclude Mele – nessuna paura. Bisogna ricordare che l’influenza una volta presa non ritorna. Ciò a cui si può andare in contro è un’infiammazione delle vie respiratorie. Laringiti e sinusiti sono dietro l’angolo. Basterà aspettare qualche giorno prima di portare a passeggio il bimbo, convinti però che, subito dopo, con le adeguate precauzioni il freddo non potrà mai fargli male”.

D’altronde, se vogliamo, in Italia non fa poi così freddo. Come fanno nei Paesi nordici dove le temperature sono molto inferiori? Non si fermano certamente per il freddo, anche in Norvegia, dove c’è molto vento, non è sicuramente un problema portare fuori i bambini, anzi, li mettono proprio a dormire fuori perchè l’aria fresca aiuta a respirare meglio.
Importante appunto è vestirli nel modo giusto. Usano sempre il metodo dell’abbigliamento a cipolla con strati di abiti di lana leggera e comoda. Si inizia con body e pantalone in lana, uno o due paia di calzini di lana, tuta di lana, cuffia del tipo “passamontagna” ma con occhi, naso e bocca scoperti.
Una volta vestiti bene, li infilano in un sacco a pelo che può essere con interno in piuma oppure, l’ideale sarebbe quello fatto, internamente, di pelle di pecora perchè oltre alle proprietà di cui abbiamo già parlato, è anche ignifugo. Ora sono pronti anche a dormire fuori…


Fonte:

  • “Sviluppo dei sensi e attitudine sociale del bambino”, Aedel Edizioni Torino, 2002

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