Allattamento in situazione di emergenza

This article is also available in English.

In seguito a ciò che è accaduto in Abruzzo, mi viene spontaneo parlare di questo argomento, ossia dell’allattamento al seno nelle emergenze, trattato in modo molto approfondito da molte associazioni tra cui MAMI (Movimento Allattamento Materno Italiano), WABA (World Alliance for Breastfeeding Action ossia Alleanza mondiale per interventi a favore dell’allattamento), IBFAN (International Baby Food Action Network), OMS, ecc…

La WABA ha organizzato la Settimana Mondiale dell’Allattamento al Seno per la settimana dall’1 al 7 agosto 2009, il cui obiettivo principale è proprio quello di focalizzare l’attenzione sull’importante, anzi vitale, ruolo dell’allattamento al seno nel caso di situazioni tali da mettere a rischio la salute e la sopravvivenza della popolazione ormai sempre più in aumento in tutto il mondo (dai terremoti, ai cicloni, ecc.).

Nelle situazioni di emergenza quelli più vulnerabili sono i bambini. Riportando alcune cifre dell’OMS, in situazioni di NON emergenza, i bambini non allattati al seno sotto i 2 mesi di età sono 6 volte più a rischio di morte, pensate cosa accade invece in situazioni di emergenza! La mortalità infantile può diventare da 2 a 70 volte più alta della media a causa di diarrea, malattie dell’apparato respiratorio e malnutrizione e l’allattamento al seno diventerebbe quindi un intervento salvavita.

La mancanza di conoscenze sull’allattamento, la mancanza di sostegno in simili situazioni e la donazione di latte artificiale e biberon sono i problemi più comuni che minacciano l’allattamento al seno. Abbiamo bisogno quindi di essere preparati informandosi ed informando gli altri. Importante sarebbe da parte del Governo istiutire un gruppo di operatori formati appositamente per dare sostegno e aiuti nell’allattamento al seno nelle emergenze.

Anche per questi motivi la IBFAN Italia insieme a numerose associazioni – tra cui MAMI, AICPAM (Associazione Italiana Consulenti Professionali Allattamento), Leche League Italia, ACP (Associazione Culturale Pediatri) hanno lanciato un appello contro la “proposta anticrisi” del Governo che prevede tra le azioni a sostegno delle famiglie a basso reddito il rimborso per l’acquisto del latte artificiale e dei pannolini nelle famiglie con bambini fino a tre mesi di età.
Le ragioni sono ben esposte in questa lettera http://www.nolattegratis.altervista.org/ del 20 gennaio 2009.

Già nel 2004 l’OMS aveva stilato una guida basata su 10 principi per l’alimentazione di neonati e bambini in caso di emergenze dove, tra le altre cose, si incoraggia un uso controllato di latte artificiale e tettarelle.

Ora veniamo al lato più pratico. Sul sito www.allattiamo.it troviamo una guida all’allattamento in caso di emergenza. Sarebbe meglio dire di riallattamento e allattamento indotto:

In una situazione d’emergenza potrà succedere che non si trova il latte in polvere. Sarà utile pensare che la tua regione è piena di donne che siano potenziali produttrici di latte materno. Sembra incredibile ma ciascuna donna che ha partorito può allattare nuovamente e tutte le donne con normali ghiandole mammarie possono indurre la produzione di latte dal loro seno, anche se non sono mai state incinte.

E’ un po’ più facile riallattare se hai già avuto dei bambini che indurre la lattazione se non sei mai stata incinta. Questo ha cause sia fisiologiche che psicologiche. Se sei stata incinta di recente dovresti avere più ghiandole che producono il latte e puoi produrre più latte di una donna che non è mai passata dal processo di gravidanza con il conseguente aumento delle ghiandole lattifere. Comunque già il processo dell’allattamento produce automaticamente un aumento del numero di ghiandole.

Quando il tuo bambino comincia a succhiare al tuo seno vuoto, non importa se sei la madre del bambino oppure no, questo induce il tuo seno a produrre gli ormoni che sono responsabili della produzione del latte. E’ possibile avere esattamente lo stesso effetto spremendo il latte dal seno a mano. Anche se tu oppure il padre del bambino maneggiate delicatamente il capezzolo e lo rotolate fra due dita, finché si erige, per qualche minuto tante volte al giorno il seno comincia a produrre il latte. Questo richiede comunque un po’ di più del normale atto d’amore. Se una madre che si prepara per un’adozione, per esempio, ha avuto tempo per questa preparazione, può fare questo esercizio almeno due volte al giorno, per esempio quando si veste e si spoglia.

Quando il neonato si attacca al seno, la sua bocca, la gengive e le mascelle producono abbastanza stimoli per far iniziare la produzione del latte, a patto che il bambino sia disposto ad attaccarsi al seno.

Il riallattamento richiede normalmente da 1 a 7 giorni finchè il latte arriva e ci potranno passare altre 2-6 settimane prima che la madre sia in grado di allattare esclusivamente al seno.
L’allattamento indotto potrà richiedere tempi più lunghi.

A questo voglio solo aggiungere una cosa: “quant’è meravigliosa e straordinaria la natura!”

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

da Twitter

Chiedi all’ostetrica!

Vai ora alle Domande!
Vogliamo dare il supporto professionale di un ostetrica per risolvere dubbi, avere chiarimenti e informazioni su tutto quello che riguarda la fertilità, la gravidanza, il parto, il post-partum o qualsiasi altra cosa di sua competenza.

Si chiama Pia ed è la nostra "roccia", ha aiutato veramente tante mamme (compresa la sottoscritta) con la sua lunghissima esperienza, dedizione e pazienza.

Applicazioni utili

Avete dubbi sui rischi relativi alla Trisomia 21 o Sindrome di Down?
Translucenza Nucale è l'unica applicazione esistente sul mercato android che vi aiuterà a interpretare correttamente i risultati dell'esame di Translucenza Nucale.

Con questa applicazione potrete verificare i vostri risultati in base a criteri scientifici e non opinioni.

Chi sono?

Per motivi di lavoro abbiamo viaggiato in Australia e in Norvegia dove attualmente viviamo. Rispetto allo stile di vita italiano abbiamo più tempo per i figli e siamo molto più sereni e rilassati anche se non abbiamo le nostre famiglie vicine e non viviamo negli agi.

Viaggiando e stando a contatto con altre culture diverse dalla nostra, ho imparato molto, prima di tutto il gioire delle piccole cose che la vita ti regala. Attraverso questo sito desidero essere utile in qualche modo, magari anche solo trasmettendo un po' di serenità.