Written by tamara in Allattamento, Ostetrica, Pediatra.
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La nostra ostetrica Pia l’ha sempre detto, ma in questi giorni ho letto un articolo sulla rivista Altroconsumo che parla proprio dei latti di crescita.
Quasi tutti i pediatri consigliano ai bambini da 1 a 3 anni il latte di crescita, ma come potete vedere anche negli schemi sullo svezzamento riportati sul sito, dopo l’anno di vita il bambino può mangiare quasi come un adulto.
Addirittura l’OMS un po’ di tempo fa distribuì come materiale informativo per le ostetriche che davano assistenza sull’allattamento, una rivista nella quale si informava che il latte vaccino può essere somministrato al bambino già a partire dai 10 mesi di vita. Certo, una volta si dava anche molto prima (6 mesi per esempio), ora diciamo invece che vogliamo cautelarci e attendere che l’apparato digerente del bambino sia pronto ad assimilarlo, quindi iniziare con il latte vaccino dopo il compimento del primo anno di vita mi sembra un buon compromesso. Sappiamo tutti che l’OMS sostiene l’allattamento materno esclusivo fino ai 6 mesi, in seguito può essere protratto fino a quando mamma e bambino lo desiderano, anche fino a 2-3 anni.
Nell’articolo menzionato sopra viene riportata l’intervista fatta a Sergio Conti Nibali, pediatra e responsabile Task force Allattamento materno dell’ACP (Associazione Culturale Pediatri), il quale ritiene inopportuno dare, al bambino sopra l’anno, i latti di crescita in quanto, a livello nutrizionale, “non hanno particolari benefici”.
A questo punto il team di Altroconsumo ha analizzato 13 differenti latti di crescita. Risultato è che, non essendo sottoposti ad alcuna normativa specifica, la formulazione è variabile. L’effettivo contenuto di latte varia dal 40 al 60%, la rimanente percentuale consiste in acqua, molti zuccheri (e solo per questo è stato bocciato dall’OMS), additivi che rendono il prodotto omogeneo, aromi per rendere il latte più gustoso per i bambini, amido di patata per aumentare il senso di sazietà e vitamine per dare al prodotto maggiore credibilità.
E se il bambino ha problemi di allergie o intolleranze al lattosio, certamente ci sono i latti artificiali specifici per lui, ma ottimi sono il latte di soia e quello di capra o di asina (molto simile al latte materno).
Con questo possiamo affermare che si tratta di un’operazione commerciale, perchè il latte di crescita, non solo non offre niente in più rispetto al latte vaccino, ma costa molto di più, inoltre per un bambino dopo l’anno di vita che può mangiare praticamente di tutto, un’alimentazione varia e sana fornirà da sola il fabbisogno nutrizionale necessario alla crescita del bambino.