Il picco del no

Andrea ha raggiunto in queste ultime settimane il picco del “no”. Ora ha 2 anni e 7 mesi circa, e negli ultimi 2/3 mesi c’è stata una netta accelerata nella sua propensione a dire NO. Ora siamo al picco massimo, almeno speriamo.

Il “secco no” lo oppone a tutto e comunque, indiscriminatamente. Esempio:

– “Andrea, dove andiamo? A sinistra?”
– “No.”
– “A destra?”
– “No.”
– Stiamo fermi?
– “No.”

In queste situazioni è meglio dire:

– “Andrea, dove andiamo?”
– “Di quaaaa…”

evitando quindi il più possibile le domande a risposta Sì/No.
Bisogna dire comunque che Andrea è un bambino d’oro, anche se a volte capriccia all’impossibile. Certe volte basta buttarla sulla sorpresa, magari con una risata improvvisa e inaspettata, e anche un suo “secco no” si scioglie in un sorriso.

Qualche giorno fa ho riletto stralci di un libro che ritengo appropriato, e cioè “Si fa come dico io” di Roberto Albani.

Ci sono alcuni consigli che ho visto funzionare bene nella pratica. Uno di questi è l’ ascolto attivo. Oggi siamo andati a fare una passeggiata in centro e c’era una fontana con una vasca d’acqua. Andrea ovviamente si è divertito da matti a schiaffeggiare l’acqua, rischiando di caderci dentro più e più volte, e lavandosi da capo a piedi.

Quando è venuto il momento di andare via, apriti cielo, un “NO” deciso e inappellabile. Quello è il momento di mettere in pratica l’ ascolto attivo, i “messaggi-io”, e il disco incantato.

– “Andrea, dobbiamo andare ora”
– “NO!”
– “Purtroppo è arrivata l’ora di andare…”
– “NOOOOONONONONONO!!!!”
– “Guarda, io lo so che ora sei arrabbiato perché vorresti rimanere a giocare. Io lo capisco. Ora pero’ tutti hanno fame, e dobbiamo andare a mangiare. Ti prometto che ritorniamo qui a giocare un altro giorno”
– “no” (pero’ ci ha pensato, e stava ancora elaborando)
– “Lo so. Vuoi stare qui a giocare con l’acqua. Pero’ come ti ho spiegato, anche Giulia ha fame, e lei lo sai che non aspetta…”
– … eccetera …

Quindi:

  • ascolto attivo è far capire al bambino che si è capito il suo punto di vista e perché oppone un rifiuto.
  • messaggi-io significa parlare di se stessi, cioè “io ho capito che…” e non dire “Tu sei capriccioso, tu non vuoi andare via, …”.
  • disco incantato significa non mollare al primo no, ma ripetere il messaggio più volte con parole magari diverse, per far comprendere al “bulletto” che il disco sì è incantato e non c’è possibilità di fuga :-)

Tenete duro mi raccomando!

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Viaggiando e stando a contatto con altre culture diverse dalla nostra, ho imparato molto, prima di tutto il gioire delle piccole cose che la vita ti regala. Attraverso questo sito desidero essere utile in qualche modo, magari anche solo trasmettendo un po' di serenità.