Hai un bambino tra i 2 e i 4 anni?

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I bambini intorno a questa età non sono facili da gestire quando iniziano ad opporsi alle vostre richieste. Cerchiamo di ricordarci che il bambino è una persona e come tale cerchiamo di portare rispetto e tenere in considerazione i suoi sentimenti anche quando siamo arrabbiati con lui. Quando il bambino si impone, lo fa perché ha bisogno di formare la propria personalità. Quindi, per tenere in considerazione le sue necessità, dobbiamo renderci conto di che cosa frulla nel cervello del nostro piccolino.

Quando ha un’età compresa tra 2 e 4 anni, lui vorrà:

  1. Farsi capire sempre meglio attraverso il linguaggio
  2. Necessita di sperimentare, che è ciò che gli permette di imparare le cose da sé.Tutti i bambini provano grande piacere nel fare le cose da soli.
  1. È più interessato ai giochi e agli altri bambini. Questo fa nascere le amicizie.
  2. È sempre più evidente l’autodeterminazione, i no categorici.
  3. Ha ancora molto bisogno di vicinanza, cura e attenzione da parte vostra.
  4. Il bambino potrebbe fare delle scelte semplici come ad esempio scegliere il formaggio o il prosciutto sul panino, ma non può decidere di andare senza scarpe in pieno inverno, o decidere gli orari per la nanna e il pranzo, ecc…
  5. Ha più umorismo e fantasia.

È più sicuro per il bambino che siano i genitori a decidere. Ma dovrebbero cercare di decidere scegliendo una strada abbastanza piacevole, senza minacce e punizioni altrimenti ci si troverebbe in un scontro continuo che non giova di certo al bambino ma nemmeno al rapporto genitore-bambino.

Alcuni consigli per aiutare i genitori ad affrontare questo suo periodo di crescita.

  1. Rendete le cose più facili al bambino non ponendo domande su ogni cosa. Ad es.: Vuoi il latte?Se hai già stabilito che il bambino dovrà bere il latte, è meglio dire: Ora ti darò il latte.
  2. Rispondete al vostro bambino quando vi chiede qualcosa ed eviterete un sacco di scocciature. Il bambino insisterà finchè voi non risponderete oppure rinuncerà di comunicare con voi.
  3. Il bambino ha ancora bisogno della vostra attenzione e della vostra guida. Sarebbe carino da parte vostra mostrare al bambino qualcosa di eccitante ed interessante nell’ambiente che lo circonda. Il bambino vuole imparare! E i bambini che imparano in famiglia sono quelli che imparano meglio!
  4. Facilitare i compiti al bambino in modo che possa fare da solo (ad esempio vestirsi da solo).
  5. Aiutalo in modo che possa fare le cose con successo.
  6. Siate coerenti e determinati quando proibite qualche cosa. Il bambino ama i confini netti e chiari.
  7. Ricordate che non è possibile punire il vostro bambino e risultare simpatico o fare qualcosa di carino.
  8. Il bambino impara ad essere positivo attraverso il sostegno e la lode da parte vostra ma anche guardando gli altri compiere azioni positive.
  9. Dare al bambino riconoscimento per le sue azioni.
  10. Metti in evidenza ciò che fanno sia gli adulti che gli altri bambini, in modo che possa imparare attraverso il comportamento degli altri.
  11. Insegnate ai vostri bambini a prendersi cura degli altri, mostandoti tu stesso un buon modello. Ricordati che il bambino impara molto di più di quello che fai e che dici.
  12. Lasciate che vostro figlio faccia qualche piccolo lavoretto a casa, ad esempio: apparecchiare la tavola o lavare i piatti. Ciò aumenta la fiducia nel bambino.
  13. Lasciate che il bambino vi aiuti nella preparazione di un viaggio insieme ad altri.
  14. Insegnate ai vostri bambini ad esprimere la rabbia ed il dissenso con le parole. Non è vietato arrabbiarsi, ma non dobbiamo nuocere alle altre persone, distruggere oggetti, ecc… Non lasciate che il vostro bambino ottenga benefici da un comportamento molto negativo.
  15. Aiuta il bambino, se necessario, a avere un contatto positivo con gli altri bambini. È molto importante per i bambini che sono interessati agli altri bambini e per avere degli amici.

E mi raccomando… divertitevi con il vostro bambino il più possibile!

Testo curato dalla pediatra May Britt Drugli e dall’assistente all’infanzia Hilde Bjertnes e gentilmente offertomi dal Servizio Sanitario Norvegese, comune di Oslo. La traduzione è di Tamara De Zotti.

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