Sviluppo della personalità del bambino

Secondo la teoria dello psicologo e psicoanalista tedesco Erik Erikson, lo sviluppo della personalità nell’infanzia avviene in quattro fasi e, per sviluppare una personalità equilibrata e sana, in ogni fase dobbiamo superare in maniera positiva gli impulsi conflittuali che caratterizzano ciascuna fase.

Prima fase: la fiducia deve prevalere sulla sfiducia

Questa prima fase va dalla nascita fino al primo anno di vita e poco di più. Parliamo naturalmente di un periodo in cui il bambino dipende totalmente dalla madre in principio e poi da altre persone. Quindi quando è nutrito nel momento della fame, riscaldato quando ha freddo, accudito in tutti i suoi bisogni e amato, questo farà si che nel bambino sorga quel senso di fiducia nel mondo che gli sarà utile nell’affrontare nuove esperienze a volte frustranti che verranno negli anni a seguire.

Il pediatra inglese Winnicott, che ho già menzionato in Il difficile ruolo della madre, ci dice proprio che la madre si deve addattare alle necessità del bambino dalla nascita e fino ai primi mesi di vita. E solo lei, dentro di sé, sa quando suo figlio è pronto ad accogliere il resto del mondo. Il compito della madre sarà quello quindi di offrire al proprio figlio il “mondo a piccole dosi” chiedendogli di adattarsi, poco per volta, alle proprie esigenze e a quelle degli altri. I cambiamenti saranno sempre fonti di frustrazione ma sarà la mardre a capire come comportarsi affinché la fiducia rimanga l’aspetto predominante.

Questa fase si concentra in questo periodo di vita, ma sarà sempre presente anche in età adulta. Servirà tutta una vita per rafforzare questo bagaglio di fiducia in sé stessi soprattutto quando la vita si presenta dura e ci da qualche delusione.

Seconda fase: l’autonomia deve prevalere sull’incertezza e timidezza

La seconda fase prosegue dalla prima e quindi comprende un periodo che va dalla fine del primo anno ma si manifesta più apertamente nei 2 e 3 anni del bambino.

Questo bisogno, necessità di autonomia e indipendenza nel bambino è spesso momento difficile per i genitori che gli stanno attorno, ma si tratta anche qui di una fase fondamentale dello sviluppo del bambino e dovremmo affrontarla con sensibilità e rispetto nei suoi confronti. In questa fase il compito del genitore è quello di far si che il senso di autonomia sia forte abbastanza e prevalga sul senso di incertezza, paura di sbagliare, timidezza e in un certo senso dipendenza. Troppo spesso i bambini di questa età e oltre, “dipendono” dal genitore: attento a non sporcarti, fai così, questo non si usa così, ecc…
Quindi dovremmo accettare il fatto che il bambino abbia bisogno della sua auto-affermazione e lo dovremmo aiutare dandogli scelte anzichè ordini, introducendo elementi nuovi nelle sue esperienze di gioco. Il bambino si sentirà così in grado di prendere delle decisioni, si sentirà autonomo ed indipendente e sarà pronto ad affrontare la vita.

Terza fase: l’iniziativa deve prevalere sul senso di colpa

Questa terza fase, che riguarda l’infanzia, acquista un’importanza fondamentale tra i 3 ed i 5 anni di vita.

Iniziativa intesa in ogni campo e situazione. Il senso d’iniziativa si manifesta nel momento in cui inizia a fare domande al genitore. Mio figlio di cinque anni, qualche settimana fa: “quando finisce la vita?”

Ma anche quando esplora l’ambiente circostante o inizia a pensare in un modo nuovo, prendendo iniziative per ogni cosa in quanto coscente che le proprie azioni prese in maniera autonoma portano a delle conseguenze. Questo vuol anche dire prendersi carico di responsabilità ma dobbiamo tenere presente che è pur sempre un bambino e va protetto da un eccessivo carico di responsabilità in quanto potrebbe colpevolizzarsi per qualche evento negativo. Non dovrebbe sentirsi colpevole di sbagliare ma dovrebbe poter provare e riprovare dove sbaglia per imparare, rafforzando quindi il senso di iniziativa.

All’età di 4 anni un bambino si sorprende a scoprire da sé come funzionano gli oggetti; è il momento dello sviluppo della personalità creativa. Anche aiutare a riordinare fa parte del gioco e aiuta l’immaginazione.

Ma il superamento di questa fase sarà molto importante anche per lo sviluppo intellettuale e getterà le fondamenta per l’apprendimento scolastico.

Quarta fase: il senso d’operosità deve prevalere sul senso di inadeguatezza o inferiorità

Parliamo qui di una fase fondamentale e la più importante del periodo scolastico che durerà fino all’adolescenza.

Se sono state superate positivamente tutte le fasi precedenti ci dovremmo trovare di fronte un bambino in grado di vedere se stesso come una persona che lavora e apprende. Diventano importanti i giochi di gruppo, quelli con regole e verranno acquisite capacità sportive.

Fonte:

  • La scuola materna, volume1, di Katherine H. Read

 

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